Palma
d’Oro ad AMOUR di Haneke
A quattro anni
dall’exploit di Gomorra Cannes tributa identico riconoscimento al nuovo film di
Matteo Garrone: Reality si è aggiudicato il Grand Prix che altri non è che il
secondo premio in ordine di importanza subito dopo la Palma d’Oro. Il
presidente della Giuria Nanni Moretti ha sottolineato che nessuna decisione è
stata presa all’unanimità ma ha voluto precisare che l’opera di Garrone ha
colpito positivamente la maggior parte dei giurati per la capacità di
commistione tra humor e dramma e per l’esaltazione dei personaggi della storia
mai messi in secondo piano dal regista per autocompiacimento stilistico.
Ambientazione partenopea e cast tutto napoletano per Reality, che Garrone ha
definito un film che “inizia come una favola alla Pinocchio nel nuovo paese dei
balocchi rappresentato dalla tv, per poi concludersi come una storia di
fantascienza”: cambio totale di registro rispetto a Gomorra ma uguale trionfo
internazionale per uno dei registi più intraprendenti e tecnicamente dotati
della moderna cinematografia italiana; ora l’attesa e la curiosità aumentano
per l’uscita in sala a fine settembre. Dato il meritato spazio e la priorità
per chiari motivi campanilistici a Matteo Garrone, vanno menzionati gli altri
premiati dalla giuria presieduta da Nanni Moretti, a cominciare dall’austriaco
Michael Haneke che bissa la Palma d’Oro di tre anni fa vinta grazie all’intenso
Il
Nastro Bianco, con l’emozionante ed apprezzato da stampa e pubblico (e
a questo punto anche dalla giuria) Amour , opera elevata dalle
interpretazioni di Emmanuelle Riva e soprattutto Jean-Louis Trintignant che
solo per “colpa” del premio al film non hanno ricevuto, a detta della giuria,
riconoscimenti come migliori attori (a Cannes come a Venezia non possono essere
premiati gli attori dell’opera che ha ricevuto il maggiore riconoscimento) . Le
interpretazioni premiate sono state quella di Mads Mikkelsen per Jagten
(The
Hunt) di Thomas Vinterberg, storia di un uomo ingiustamente accusato di
pedofilia; mentre per il ruolo femminile c’è stato un doppio riconoscimento a
Cristina Flutur e Cosmina Stratan, attrici in Beyond the Hills, film di
Cristian Mungiu che ha ricevuto il premio anche per la sceneggiatura. Miglior
regista è stato decretato l’emergente messicano Carlos Reygadas per il
controverso Post Tenebras Lux. Il
Premio della Giuria è andato all’onnipresente Ken Loach per l’atipica commedia The
Angel’s Share, e chiaramente sorpreso al momento della premiazione non
ha dimenticato come al solito di dedicare la propria solidarietà a tutte le
persone in difficoltà perché senza lavoro e senza sostentamento sicuro né
valori a cui aggrapparsi e che nonostante questo continuano a resistere. Occhio
alla Migliore Opera Prima presentata nella sezione Un Certain Regard: Beasts of the Southern Wild di Behn
Zeitlin per alcuni critici è stato uno dei film più interessanti presentati
all’edizione appena conclusa del Festival. Speriamo che questa, come le altre
pellicole premiate (e non) a Cannes 2012, vengano distribuite nei cinema
italiani…preferibilmente non passandoci come meteore.
Pasquale De Renzis